Chi sono

Manuela Simionato

VUOI SAPERE DI PIÙ SU DI ME? OK…se lo dici tu! Sono donna, sono dello scorpione, ho l’ascendente Ariete, sono Friulana e un Generatore Manifestante per lo Human Design. Sicura che vuoi sapere di più?

Se fossi un archetipo sarei “Persefone” la regina degli inferi che sceglie di governare il subconscio e di diffondere i misteri del ciclo “vita morte rinascita” ( sono fissatela con il potenziale di un ciclo mestruale consapevole)
Se fossi un albero da piccola avrei scelto un Salice Piangente ( e questo la dice lunga sulla mia infanzia) , ora scelgo il Ginko Biloba perchè diventa d’oro quando sta per morire in autunno
Se fossi una canzone probabilmente “dancing queen”
Se fossi un ballo sarei lo Swing
Se fossi un film decisamente “il signore degli anelli”
Se fossi un’attrice famosa Julia Roberts degli anni 90
Se fossi uno scritto sacro il Vangelo. Nonostante la conoscenza di molti maestri e la mia lotta giovanile contro l’istituzione della chiesa, il mio cuore non riesce a non battere per Gesù il Nazareno.
Se fossi un colore sarei ORO
Se fossi un abito una gonna lunga in viscosa color senape con un costosissimo maglione di cachemire
Se fossi un frutto la pesca
Se fossi uno scrittore sarei Dostojesky
Se fossi un detto “conosci te stesso”.

SE VUOI CONOSCERE LA MIA STORIA: Sono cresciuta come una triste e sola brava bambina. Ho avuto il mio primo esaurimento nervoso a 9 anni, sono stata una ragazzina tormentata, sola e che studiava molto e faceva sempre fatica.

Mi sono sempre sentita fuori posto. Ero una bambina che non chiedeva i regali nemmeno a Babbo Natale, dicevo “ fai tu che mi conosci meglio” però alle medie ancora ci credevo nella sua magia a dispetto di tutti i compagni che mi dicevano il contrario. A 19 anni ho iniziato a essere bulimica, non uscivo di casa perchè mi vergognavo di esistere e ho scelto una facoltà all’università a caso. Avevo fatto il Liceo Classico e tanto sapevo che sapevo studiare MA non sapevo sciegliere. Mi sono laureata quasi al massimo dei voti ma invece di f lirtare come le altre in quegli anni leggevo Anna Karenina. Ho continuato a studiare a caso solo perchè ero brava a farlo e ho intrapreso una vita sessuale dissoluta direi fingendomi per anni una ragazza cazzuta e sicura di sé.

Ma il conto è arrivato dopo il mio secondo lavoro (ovviamente ero sempre la più brava dei corsi e mi offrivano sempre bei lavori di cui però non mi importava nulla perchè non c’era niente di me li dentro. Sono laureata in scienze dell’amministrazione e plurimasterizzata in gestione delle imprese non profit e fund raising).

Ho cominciato con crisi di panico ogni lunedì mattina, fino a licenziarmi da un giorno all’altro e aprire un negozio di saponi artigianali in centro a Verona in tempi in cui solo io avevo capito che il naturale avrebbe avuto grande spazio anche il mondo dei cosmetici. Le mie doti commerciali inesistenti hanno trasformato questa fuga in un incubo, così dopo un anno ho chiuso avendo accumulato decine di migliaia di euro di debiti.

Ho ricominciato in un’altra città andando a fare le pulizie. Ero depressa di nuovo e non sapevo nemmeno scegliere cosa ordinare da un menù. Mi sentivo un totale fallimento. Ho passato più di metà della mia vita a fingere di essere qualcosa che non ero, ed ero talmente brava che nemmeno me ne accorgevo che non ero quella. Nel frattempo ho formato una famiglia e la mia prima gravidanza nel 2012 mi ha portato in un’altro cono d’ombra e allo stesso tempo una nuova possibilità.

Mi sono iscritta a un corso di counseling junghiano ( Voice dialogue ) e un passetto alla volta mi sono costruita una nuova e autentica identità professionale e personale dove unisco conoscenze psicologiche, esoteriche, spiritualità e tanta tanta vita. Ora sono una professionista che sa guardare dove i miei clienti tante volte non hanno il coraggio di vedere. Amo profondamente quello che faccio perchè quello che faccio è quello che sono. Io continuo a maturare rughe e invecchio imparando sulla mia pelle sempre cose nuove.

Sono riuscita a capitalizzare tanta sofferenza e a intravedere il disegno di Anima. A volte mi sfugge ancora, ma so che c’è e so che ce l’hai anche tu!

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